Secondo le statistiche «Banche e moneta» di Banca d’Italia, i prestiti al settore privato concessi ad aprile sono diminuiti dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2022, in particolar modo a causa della contrazione dei finanziamenti alle imprese (-1,9%), scesi per il terzo mese consecutivo. Le motivazioni potrebbero essere dovute o alla domanda (meno aziende richiedono prestiti a causa degli alti tassi che mediamente si attestano al 4,52%) oppure alla prudenza delle banche, preoccupate da una possibile impennata delle sofferenze che da dicembre sono cresciute di un miliardo.
Dall'altro lato, questi mesi sono particolarmente prolifici per gli istituti italiani, tornati a guadagnare nei conti e in Borsa, grazie al rialzo del costo del denaro. La remunerazione media pagata dalle banche ai depositanti si è attestata allo 0,64% ad aprile, in lieve rialzo rispetto allo 0,60% di marzo. Nella differenza fra gli interessi richiesti ai debitori e quelli pagati ai clienti le banche hanno prosperato, realizzando nel periodo gennaio-marzo 9,2 miliardi di margine di intermediazione e 5,3 miliardi di utili netti.
FONTE: CORRIERE DELLA SERA
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