ITALIA IN INVERNO DEMOGRAFICO: NASCITE IN CADUTA, GIOVANI IN RITARDO E FUTURO A RISCHIO
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L’Italia affronta una crisi demografica sempre più accentuata: nascite in continuo calo, under 35 bloccati da precarietà e bassi salari, aspettativa di vita in crescita e pensione che, secondo l’Ocse, potrebbe arrivare a 70 anni.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo agli Stati generali della Natalità del 27 novembre, ha descritto una società che “non si rigenera” e in cui i giovani vivono una serie di ritardi non per colpa loro: lavoro stabile, autonomia economica, accesso alla casa, formazione di una famiglia e persino la possibilità di avere figli.
I dati Istat confermano l’emergenza: nei primi otto mesi del 2025 le nascite sono diminuite del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ricorda anche la fuga di cervelli: oltre 90.000 laureati tra i 25 e i 34 anni hanno lasciato il Paese nell’ultimo decennio, con un picco di 21.000 solo nel 2023.
La Fondazione per la Natalità segnala il minimo storico della fertilità: 1,13 figli per donna nei primi mesi del 2025, contro 1,18 del 2024 e 1,2 del 2023. Il saldo demografico continua a peggiorare: nel 2024 l’Italia ha perso 281.000 persone tra nascite e decessi, l’equivalente dell’intera popolazione di Venezia.
FONTE: ITALIAOGGI






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