TAX CREDIT FORMAZIONE 4.0: CONTROLLI STRETTI E RISCHI DI DISCONOSCIMENTO
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- Oct 13
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Il tax credit formazione 4.0, introdotto con la manovra 2018 e disciplinato dal decreto ministeriale del 4 maggio 2018, rappresenta un incentivo fiscale volto a favorire lo sviluppo delle competenze legate alle tecnologie di Impresa 4.0. Tuttavia, l’utilizzo del credito è spesso oggetto di contestazioni da parte degli uffici fiscali, che concentrano le verifiche su vari aspetti della corretta applicazione dell’agevolazione.
Tra i principali punti critici figurano la ricostruzione non genuina dei percorsi formativi, la reale riconducibilità dei corsi agli ambiti agevolabili e la mancanza di documentazione conforme alle prescrizioni del decreto. Le verifiche dell’amministrazione si focalizzano in particolare sui corsi “on the job”, cioè quelli svolti durante l’attività lavorativa, e sulla veridicità dei documenti prodotti a supporto delle spese.
Per accertare la reale partecipazione e l’effettivo svolgimento della formazione, gli ispettori possono intervistare i dipendenti coinvolti, esaminare registri, attestati e materiali didattici. Frequentemente vengono messe in discussione le relazioni o i fascicoli redatti da consulenti esterni, ritenuti talvolta troppo generici o privi di riscontri concreti, con conseguente rischio di disconoscimento del credito d’imposta.
Per difendersi da tali contestazioni, le imprese devono essere in grado di dimostrare la coerenza dei progetti formativi con i requisiti del decreto, mantenendo documentazione completa, coerente e verificabile sin dall’avvio delle attività. Solo una gestione rigorosa degli adempimenti può garantire la tenuta del beneficio fiscale in sede di controllo.
FONTE: IL SOLE 24 ORE






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