Secondo Francesco Buzzella, neopresidente di Federchimica, il settore subirà un calo nella produzione a seguito della crisi energetica: «Nel 2023 l'industria chimica in Italia subirà un calo della produzione stimato in un -9%: è un pessimo segnale per tutto il sistema economico, sociale e ambientale... la transizione energetica, di grande rilevanza per un settore energy intensive come la chimica (che utilizza oltre il 30% dei consumi fossili in Italia, di cui il 60% serve come materia prima per la chimica di base) dovrà essere sostenibile socialmente ed economicamente, pena il nostro progressivo impoverimento». Inoltre i prezzi dell'energia troppo alti dell'energia «costringeranno molte delle nostre aziende a produrre fuori dall'Europa, una concorrenza sleale verso le aziende europee e anche tra i Paesi europei stessi».
FONTE: IL GIORNALE
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