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COME CAPIRE SE LA TUA AZIENDA E' COMPETITIVA: GUIDA SEMPLICE AL CONFRONTO CON IL MERCATO

  • Writer: Dott. Caglieri Simone
    Dott. Caglieri Simone
  • Jun 8
  • 5 min read

Nel mercato di oggi, sempre più complesso e in continuo cambiamento, capire davvero come sta andando un’azienda non basta guardando solo i numeri del bilancio.

Un modo più completo e moderno per valutare la "salute" di un’impresa è quello che chiamiamo analisi "nello spazio". Spesso, infatti, ci concentriamo solo su come cambiano i numeri della nostra azienda nel tempo – ad esempio, se il fatturato è salito rispetto all’anno scorso, o se il margine è migliorato rispetto al mese precedente. Tutto questo è utile, ma rischia di farci perdere di vista una domanda fondamentale: come sto andando rispetto ai miei concorrenti?

Ecco il senso dell’analisi “nello spazio”: non è fantascienza, ma un approccio concreto che ci aiuta a capire il nostro posizionamento nel mercato. Si tratta di confrontare le principali aree di performance – come la capacità di generare utili, la solidità finanziaria, la liquidità, l’efficienza nella gestione e la possibilità di crescere – con quelle di altre aziende simili alla nostra, nello stesso settore.

In questo modo possiamo capire non solo come stiamo, ma anche se potremmo fare meglio e in cosa possiamo migliorare.

 

ANALISI NELLO SPAZIO: IN COSA CONSISTE E PERCHE' E' IMPORTANTE

 

Per capire davvero come sta andando un’azienda, non basta guardare i numeri uno per uno. I dati, da soli, dicono poco. È il confronto e il contesto che ci aiutano a capirne il vero significato.

Per questo motivo, quando si analizzano i risultati di un’impresa, ci si muove su due fronti:

1.      L’analisi nel tempo, cioè guardare come cambiano i numeri nel corso degli anni, dei trimestri o dei mesi. Serve a capire se l’azienda sta migliorando, peggiorando o restando stabile.

2.      L’analisi rispetto al mercato, ovvero il confronto con altre aziende simili, che operano nello stesso settore. In questo caso non si guarda al passato dell’azienda, ma a come si posiziona rispetto alla concorrenza: sta facendo meglio, peggio o uguale agli altri?

Queste due analisi sono fondamentali. Senza di esse, anche gli indicatori più comuni – come il ROE (che misura quanto rende il capitale investito dai soci), il ROS (che indica quanto margine si ottiene dalle vendite) o il Current Ratio (che valuta la capacità di pagare i debiti a breve termine) – rischiano di essere numeri vuoti.

Facciamo un esempio: se il ROE è del 5%, ha senso solo se:

· l’anno scorso era del 4% → vuol dire che c’è stato un miglioramento;

· ma se la media del settore è del 10% → allora c’è ancora molta strada da fare.

Solo attraverso questi confronti si può davvero capire la situazione dell’azienda, individuare punti di forza e debolezza e capire su cosa agire per migliorare.

In più, confrontarsi con il mercato permette anche di rispondere a una domanda chiave: "Che risultati potrei ottenere se lavorassi con l’efficienza media dei miei concorrenti?"

Facciamo un esempio concreto: un’azienda ha ottenuto un utile di € 320.000. Sembra un ottimo risultato, ma se aziende simili, con dimensioni e risorse comparabili, fanno in media € 450.000, significa che c’è un potenziale inespresso.

Questo tipo di analisi permette anche di capire perché c’è questa differenza: può dipendere da costi troppo alti, margini bassi, o da una gestione meno efficiente. Analizzando nel dettaglio ricavi e spese, è possibile individuare esattamente dove si perde terreno rispetto ai concorrenti.

In sintesi, l’analisi “nello spazio” non si limita a dirci dove siamo oggi, ma ci aiuta a capire dove potremmo arrivare e cosa ci frena. È uno strumento prezioso per prendere decisioni più consapevoli e migliorare la competitività dell’impresa.

 

COME CONFRONTARE LA NOSTRA AZIENDA CON I CONCORRENTI

 

Qui di seguito ti mostro i passaggi principali da seguire per fare l’analisi settore in modo pratico e utile. Non serve essere esperti di finanza o bilanci: basta avere ben chiaro cosa si vuole capire, quali numeri osservare e come confrontarli.

1)    Chiarire lo scopo dell’analisi.

La prima cosa da fare è sapere esattamente cosa vuoi capire dalla tua analisi. Può sembrare banale, ma è un passaggio fondamentale per evitare confronti inutili o fuorvianti.

Per chiarirti le idee, rispondi a queste tre domande:

a)   Quali aspetti della mia azienda voglio analizzare?Ti suggerisco di partire da tre aree chiave:

o   Redditività: quanto guadagna l’azienda?

o   Solidità: è abbastanza forte da reggere nel medio-lungo periodo?

o   Liquidità: ha la disponibilità economica per far fronte alle spese a breve termine? Puoi anche aggiungere altri aspetti, come la produttività, la gestione dei costi o il posizionamento rispetto ai concorrenti.

b)      Con chi voglio confrontarmi?

Serve scegliere un gruppo di riferimento: può essere l’intero settore (es. trasporti, commercio, edilizia), un sotto-settore più specifico (es. corrieri espressi), o alcune aziende simili alla tua.

È importante evitare confronti troppo generici: ad esempio, confrontare una piccola azienda artigianale con una multinazionale non ha molto senso. Se possibile, usa il codice Ateco e l’area geografica per trovare aziende davvero simili.

c)      Su quale periodo voglio fare il confronto?

Puoi scegliere diversi approcci:

o   Analisi statica: guardi una singola fotografia, ad esempio come stanno le cose oggi.

o   Analisi dinamica: osservi come cambiano i dati nel tempo (anno dopo anno, trimestre dopo trimestre).

o   Analisi prospettica: fai delle ipotesi su come potresti andare in futuro, in base a nuovi investimenti o cambiamenti.

2)    Scegliere gli indicatori chiave da analizzare.

Una volta chiarito lo scopo, bisogna capire quali indicatori usare per valutare l’andamento dell’azienda. Non tutti i numeri servono: meglio pochi ma chiari.

Ecco alcuni indicatori utili e cosa significano in parole semplici:

· ROE = utile netto / capitale proprio→ Ti dice quanto rende l’investimento dei soci.

· ROI = utile operativo / capitale investito→ Serve a capire se le risorse investite stanno generando profitto.

· ROS = utile operativo / fatturato→ Indica quanto guadagni (in percentuale) su ogni euro che incassi.

· Indice di indipendenza finanziaria = capitale proprio / totale attivo→ Mostra quanta parte dell’azienda è finanziata con soldi propri, senza debiti.

· Current Ratio = attività a breve termine / debiti a breve→ Ti dice se l’azienda riesce a pagare le spese imminenti con ciò che ha in cassa, in magazzino o da incassare.

· Giorni medi di incasso = crediti / ricavi × 365→ Misura quanti giorni in media impieghi a farti pagare dai clienti. Meno giorni, meglio è.

3)    Raccogliere i dati.

Ora che sai cosa vuoi analizzare e quali numeri osservare, serve raccogliere i dati.Ti servono sia i numeri della tua azienda, sia quelli delle aziende con cui vuoi confrontarti. Puoi trovarli in:

-     Bilanci pubblici (per le società di capitali)

-     Banche dati (come AIDA, Cerved, Orbis)

-     Report di associazioni di categoria o società di consulenza

-     Studi di settore e statistiche ufficiali

4)    Rendere i dati confrontabili.

I dati dei concorrenti spesso sono espressi in percentuali o rapporti. Per confrontarli con i tuoi, è necessario adattarli alla dimensione della tua azienda.

Questo processo si chiama normalizzazione. Ti permette non solo di vedere se sei sopra o sotto la media, ma anche di capire perché.


Ecco come si fa, con un esempio semplice:

a) Scegli un valore reale della tua azienda. Ad esempio:

·       Ricavi = € 6.000.000

·       Totale attivo = € 9.000.000

b) Applica le percentuali medie del settore. Poniamo che nel tuo settore:

·       Il ROS medio sia del 7%

·       Il patrimonio netto medio rappresenti il 50% del totale attivo

Allora:

·       Risultato operativo atteso = € 6.000.000 × 7% = € 420.000

·       Patrimonio netto “ideale” = € 9.000.000 × 50% = € 4.500.000

Questi numeri ti permettono di capire se stai rendendo quanto dovresti, secondo i dati del settore. Se il tuo utile operativo è molto più basso, può significare che hai costi troppo alti, margini bassi o una gestione meno efficiente. Analizzando meglio ricavi e spese, potrai vedere dove stai perdendo terreno rispetto alla concorrenza.


CONCLUSIONE

 

L’analisi nello spazio non si limita a dirci “come stiamo”, ma ci fornisce strumenti per capire “dove potremmo arrivare” e “cosa ci manca per colmare il divario”. È una bussola strategica, fondamentale per orientare scelte consapevoli e definire percorsi di crescita realistici.


Dott. Caglieri Simone



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