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ITALIA PIU' SOLIDA SECONDO L'ISTAT: MIGLIORANO FINANZA PUBBLICA, OCCUPAZIONE E POTERE D'ACQUISTO

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  • 2 days ago
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Nel suo Rapporto annuale 2025, l’Istat fotografa un’Italia che, nonostante le criticità demografiche e lo scenario internazionale instabile, mostra fondamenta economiche più solide rispetto a molte cancellerie europee. Il Paese registra progressi significativi nella finanza pubblica, nel mercato del lavoro e nella dinamica salariale, superando in alcuni ambiti i principali partner UE come Francia e Germania.

Finanza pubblica: Italia più virtuosa dei “big” UE

Il dato più evidente è il forte miglioramento dell’indebitamento netto, sceso al 3,4% del PIL (era 7,2% l’anno precedente), con il ritorno all’avanzo primario (+0,4%) per la prima volta dopo quattro anni. A fronte di un debito pubblico ancora elevato, l’Italia ha comunque registrato un dato migliore delle stime, confermando una gestione prudente.

Ripresa economica: segnali positivi da industria e servizi

Dopo una fase di rallentamento, l’attività economica torna a crescere: nel primo trimestre 2025, il PIL è aumentato dello 0,3%, con una ripresa della produzione industriale (prima volta dal 2022), un +5% nelle costruzioni e un consolidamento del settore dei servizi.

Occupazione: superati i livelli pre-Covid

Con 23,9 milioni di occupati a fine 2024 (+1,5% annuo), l’Italia ha recuperato e superato i livelli pre-pandemia (+3,6% rispetto al 2019). Particolarmente rilevanti sono:

  • la crescita dell’occupazione tra gli over 50 (+3%) e i laureati (+3,7%);

  • la maggior crescita occupazionale nel Mezzogiorno (+2,2%).

Lavoro sempre più qualificato

Prosegue il cambiamento strutturale del mercato del lavoro: dal 2000 le professioni qualificate sono cresciute del 45%, con un aumento nelle figure legate all’ICT, cruciali per la transizione digitale. Il tasso di occupazione tra i laureati tocca l’82,2%, mentre il divario di genere tra uomini e donne scende a 7 punti percentuali tra i laureati, segnale di una maggiore equità legata al livello d’istruzione.

Redditi e potere d’acquisto: timidi segnali di recupero

Dopo il biennio critico segnato dall’inflazione, nel 2024 le retribuzioni contrattuali hanno superato il tasso d’inflazione, iniziando un recupero del potere d’acquisto. La perdita reale delle retribuzioni lorde è stata contenuta al 4,4%, meglio della Francia ma meno della Germania e Spagna. Tuttavia, la tendenza è positiva anche nel primo trimestre del 2025.


FONTE: IL GIORNALE



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