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ISTAT: LA CRISI DELLE NASCITE NON E' UN FENOMENO RECENTE

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  • 14 hours ago
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La denatalità italiana non è una novità degli ultimi anni, ma un fenomeno radicato nel tempo, come evidenziato nel Rapporto annuale 2025 dell’Istat, presentato oggi. L’analisi fornisce una fotografia aggiornata del Paese, che mostra una popolazione in calo e sempre più anziana, un’occupazione in crescita superiore al PIL, una disoccupazione in netto calo (–40% in cinque anni), ma anche una condizione economica delle famiglie ancora fragile. Il miglioramento del valore aggiunto deriva infatti principalmente dall’aumento dell’occupazione, non dall’innovazione, che appare in rallentamento.

Sotto il profilo demografico e sociale, il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli sottolinea come l’approccio adottato nel rapporto consenta di sfatare il mito secondo cui la bassa natalità sia un problema solo recente. Già le generazioni nate nei primi decenni del Novecento mostravano tassi di fecondità decrescenti, con livelli sotto la soglia di “sicurezza demografica” dei due figli per donna in molte aree del Paese, in particolare nel Nord e nel Centro.

Il terzo capitolo del rapporto, “Una società per tutte le età”, curato da Sabrina Prati, evidenzia che:

  • Le donne nate negli anni Trenta avevano mediamente due figli (Nord e Centro) o poco meno di tre (Sud).

  • A partire dalle generazioni nate negli anni Sessanta, inizia una convergenza nazionale verso una fecondità inferiore a due figli per donna, in tutte le ripartizioni territoriali.

  • Si è verificato anche un progressivo posticipo della maternità: l’età media alla nascita del primo figlio è passata da 25,9 anni (nate nel 1960) a 29,1 anni (nate nel 1970), salendo ancora per le generazioni successive.

Un dato particolarmente rilevante è l’aumento della quota di donne senza figli: dal 13% nelle nate del 1958 al 26% stimato per le nate del 1983, con punte fino al 30% nel Mezzogiorno. La combinazione tra posticipo della maternità e bassa natalità comporta un rischio crescente che molte donne abbiano meno figli di quanti desiderati, o nessun figlio.


FONTE: LA STAMPA



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