L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL RECRUITING: OPPORTUNITÀ, RISCHI E DISCRIMINAZIONI
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- Sep 22
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Il processo di selezione del personale sta vivendo una trasformazione radicale grazie all’intelligenza artificiale. Sempre più aziende affidano agli algoritmi la scrematura dei CV: secondo il Politecnico di Milano il 32% delle imprese italiane ha già adottato soluzioni IA nei processi di recruiting, mentre il 40% dei professionisti HR ha investito in queste tecnologie.
Gli algoritmi analizzano curricula e dati online, privilegiando chi ha una forte presenza digitale, soprattutto su LinkedIn, ma rischiano di penalizzare chi è meno visibile. Inoltre, la selezione non è sempre oggettiva: pregiudizi e bias culturali possono influenzare i risultati, come dimostrato dal caso Amazon, dove l’IA discriminava le donne per posizioni tecniche.
La giustizia statunitense, con la sentenza Mobley vs Workday (2024), ha stabilito che i fornitori di software IA possono essere ritenuti responsabili per discriminazioni sul lavoro. A ciò si aggiunge il problema dell’opacità algoritmica: molti sistemi funzionano come “scatole nere”, rendendo difficile capire le motivazioni delle decisioni prese.
Gli esperti sottolineano la necessità di una supervisione umana costante, per verificare errori o discriminazioni, e l’importanza di curare la propria impronta digitale, ormai determinante nella ricerca di lavoro.
FONTE: IL GIORNALE






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