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NEL 2023 CALANO I PROTESTI MA RESTANO ALTI PER LE CAMBIALI

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  • May 22
  • 1 min read

Il report pubblicato dall’Istat sui protesti registrati nel 2023 conferma un calo generale rispetto all’anno precedente, ma evidenzia ancora valori economici rilevanti e una netta prevalenza delle cambiali tra i titoli non onorati.

Nel complesso, sono stati rilevati 225.000 protesti, di cui circa 200.000 hanno riguardato cambiali, rappresentando l’89,2% del totale. I protesti su assegni sono stati 24.000, pari al 10,8%. Il valore complessivo dei titoli protestati ha superato i 239 milioni di euro, così suddivisi:

  • Cambiali protestate: quasi 157 milioni di euro;

  • Assegni non pagati: circa 82 milioni di euro.

I soggetti coinvolti nei protesti sono stati oltre 61.000, di cui 43.500 persone fisiche e 18.300 imprese.

Un dato significativo riguarda la motivazione del mancato pagamento delle cambiali: nell’85,2% dei casi, il protesto avviene per mancanza di istruzioni al domiciliatario, ovvero l’incaricato del pagamento non ha ricevuto indicazioni sufficienti per onorare il titolo.

Il report conferma dunque un trend in lieve miglioramento, ma sottolinea anche la persistenza di criticità nei pagamenti commerciali, soprattutto in riferimento all’uso della cambiale, strumento ancora molto diffuso tra privati e imprese per il regolamento dei debiti.


FONTE: ANSA



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