PRODUTTIVITÀ FERMA DA 30 ANNI: SERVE UN NUOVO PATTO TRA IMPRESE, ISTITUZIONI E SINDACATI
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- Nov 10
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La produttività del lavoro in Italia è stagnante da oltre trent’anni e la contrattazione collettiva non ha ancora saputo adattarsi alle nuove forme di flessibilità, come la settimana corta e lo smart working. È quanto emerso durante la seconda edizione di Relinf – Forum delle relazioni industriali, promosso da Confindustria e Assolombarda, con la partecipazione di Cgil, Cisl, Uil e del ministro del Lavoro Marina Calderone. Secondo i dati del Centro studi Assolombarda, tra il 2014 e il 2019 la produttività media annua è cresciuta solo dello 0,1%, mentre tra il 2019 e il 2024 è addirittura scesa dello 0,1%, in controtendenza rispetto agli altri Paesi avanzati. Le cause principali individuate sono:
la prevalenza di microimprese a bassa produttività (47,7 mila euro di valore aggiunto per addetto contro 56,6 mila in Germania);
scarsi investimenti in innovazione;
limitata digitalizzazione, con l’ICT italiano cresciuto solo dello 0,3% annuo contro l’1% tedesco;
debole internazionalizzazione, poiché solo il 17% delle imprese manifatturiere esporta.
FONTE: ITALIAOGGI






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