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UTILITY DEL MEZZOGIORNO: PILASTRO PRODUTTIVO DA 8,3 MILIARDI MA ANCORA FRENATO DA RITARDI STRUTTURALI E PNRR LENTO

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  • Oct 30
  • 1 min read

Le utility del Mezzogiorno — dai settori dell’energia all’acqua, dai rifiuti ai servizi ambientali — rappresentano ormai un pilastro dell’economia nazionale, con un valore aggiunto complessivo di oltre 8,3 miliardi di euro e 112mila addetti. È quanto emerge dal Rapporto Sud 2025 di Utilitalia e Svimez, presentato a Roma, che descrive un comparto solido ma ancora segnato da profonde disuguaglianze territoriali e da ritardi infrastrutturali cronici.

Nel 2024, le imprese meridionali del comparto hanno generato il 27,3% del valore aggiunto nazionale del settore, registrando una produttività media di 75.348 euro per addetto. Tuttavia, a fronte di una crescita strutturale del peso economico, il sistema resta penalizzato da forti disparità tra Nord e Sud e da difficoltà di attuazione del Pnrr, soprattutto nei comparti più sensibili come rifiuti, energia e gestione idrica.

Il rapporto evidenzia come, nonostante la presenza di eccellenze imprenditoriali e un potenziale di sviluppo significativo, il Sud sconti ancora ritardi tecnologici e gestionali, con investimenti infrastrutturali spesso rallentati da procedure complesse e da carenze di governance.

Le utility meridionali, sottolineano Utilitalia e Svimez, possono tuttavia diventare motore della transizione ecologica e digitale, a patto che il Paese riesca a colmare il divario territoriale e a mettere a sistema le risorse del Pnrr con una pianificazione più efficace e una gestione coordinata tra istituzioni e operatori locali.


FONTE: IL SOLE 24 ORE


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