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WINE SUITE: LA STARTUP ITALIANA CHE CONQUISTA GLI USA E CAMBIA MARCIA GRAZIE AL PRIVATE EQUITY

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  • Jul 1
  • 2 min read

La startup italiana Divinea, creatrice del software Wine Suite, ha attirato l’attenzione del fondo statunitense Performant Capital, che ha scelto proprio questa realtà come primo investimento europeo. L’ingresso del fondo americano rappresenta un importante riconoscimento dell’innovazione italiana nel settore tech e dell’enoturismo, ma sottolinea anche la difficoltà strutturale del nostro Paese nel sostenere le proprie eccellenze imprenditoriali.

Fondata da Filippo Galanti e Matteo Ranghetti, Divinea ha saputo trasformare un’intuizione – quella di creare un “Booking del vino” – in una piattaforma CRM avanzata per le cantine, in grado di gestire vendite dirette, relazioni con i clienti e valorizzare i dati degli enoturisti. Con oltre 500 cantine mappate e un incremento del +50% nel primo semestre 2025, la piattaforma ha dimostrato di saper generare un ritorno di 10-15 volte il valore della licenza annuale per i suoi clienti.

Il software, sviluppato durante la pandemia, ha permesso alle aziende vinicole di affrontare con maggiore resilienza un mercato in calo di consumi e scosso da tensioni globali. L’adozione di Wine Suite ha aiutato molte cantine a passare dalla gestione cartacea a un approccio professionale e digitalizzato.

L’interesse di Performant Capital nasce da un’analisi approfondita durata un anno. Il fondo ha già investito in soluzioni simili negli Stati Uniti, come OrderPort, e mira ora a costruire un polo tecnologico integrato tra Europa e USA, con Wine Suite come hub operativo. L’azienda italiana, pur non avendo ancora raggiunto i 2 milioni di ricavi richiesti abitualmente da Performant, ha convinto per la solidità del modello e le potenzialità di espansione.

Con il nuovo socio, Wine Suite potrà accelerare la crescita, investire in sviluppo tecnologico e nella valorizzazione delle risorse umane, con bonus e aumenti salariali per i dipendenti. La startup è già presente in mercati europei come Svizzera e Croazia.

L’operazione comporta anche un’evoluzione nella governance, con l’ingresso nel consiglio di amministrazione di membri scelti da Performant Capital. Restano coinvolti anche gli attuali fondatori e investitori strategici del settore vinicolo, tra cui Tenute del Leone Alato (Generali), Herita Marzotto Wine Estate e Agricola Gussalli Beretta.


FONTE: LA STAMPA

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