ASSETTI ORGANIZZATIVI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: STRUMENTI STRATEGICI PER UNA GESTIONE D'IMPRESA SOLIDA ED EVOLUTA
- Dott. Caglieri Simone
- 4 days ago
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Negli ultimi anni, il concetto di “adeguati assetti organizzativi” è diventato sempre più centrale nel panorama aziendale italiano, complice anche il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Ma cosa si intende davvero con questa espressione? E perché è così importante, oggi più che mai, parlarne anche al di fuori degli obblighi normativi?
In un contesto imprenditoriale sempre più dinamico e complesso, disporre di assetti organizzativi efficaci non è solo un dovere giuridico, ma un vero e proprio vantaggio competitivo. Significa dotarsi di strumenti, procedure e strutture che permettano all’impresa di monitorare costantemente la propria salute, anticipare criticità e prendere decisioni più consapevoli. Tuttavia, molte piccole e medie imprese (PMI) faticano ad adottare questi strumenti in modo concreto, spesso per scarsa cultura organizzativa o mancanza di risorse adeguate.
È proprio qui che entra in gioco una leva potente e innovativa: l’Intelligenza Artificiale (IA). Se usata con criterio, l’IA può diventare un prezioso alleato nella gestione aziendale, aiutando a raccogliere, analizzare e interpretare i dati in modo rapido e accurato. Non si tratta di sostituire la governance o i processi decisionali umani, ma di potenziarli, rendendo più efficienti e tempestivi i meccanismi che stanno alla base degli assetti organizzativi.
In questo articolo esploreremo:
cosa prevede la normativa italiana sugli adeguati assetti organizzativi e quali sono i suoi obiettivi principali;
perché, a prescindere dalla legge, questi assetti sono fondamentali per ogni impresa che voglia crescere in modo sano e sostenibile;
e infine, come l’IA può rappresentare uno strumento di supporto strategico, capace di colmare i gap esistenti, soprattutto nel mondo delle PMI.
COSA SONO GLI ADEGUATI ASSETTI ORGANIZZATIVI E IL SUO OBBLIGO NORMATIVO
Con l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, il legislatore ha introdotto importanti innovazioni volte a rafforzare la capacità delle imprese di prevenire e affrontare situazioni di difficoltà economico-finanziaria. Tra queste novità, assume particolare rilievo l’inserimento del comma 2 dell’articolo 2086 del Codice Civile, in vigore dal 16 marzo 2019.
Questo articolo stabilisce che l’imprenditore che opera in forma societaria o collettiva ha l’obbligo di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alla dimensione dell’impresa. Tale assetto deve essere funzionale non solo al corretto funzionamento della gestione aziendale, ma anche alla rilevazione tempestiva di segnali di crisi e alla salvaguardia della continuità aziendale. Inoltre, in caso di emergenza, l’imprenditore ha il dovere di attivarsi prontamente per adottare uno degli strumenti previsti dalla normativa per il superamento della crisi.
In termini pratici, la norma impone due obblighi fondamentali a carico delle società, siano esse di persone, di capitali, cooperative, imprese sociali o altre forme collettive:
1. Predisporre un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, capace di intercettare tempestivamente eventuali segnali di crisi;
2. Intervenire senza indugio, attivando strumenti idonei per gestire la crisi e ripristinare la continuità aziendale.
È importante sottolineare che la responsabilità di garantire la presenza di assetti adeguati ricade direttamente sugli amministratori. Questi ultimi sono tenuti a vigilare sulla corretta gestione dell’impresa e a intervenire prontamente in presenza di segnali di squilibrio. In caso di omissioni o ritardi, possono essere chiamati a rispondere in sede civile per i danni eventualmente arrecati alla società, ai creditori o ai terzi.
Un assetto adeguato deve prevedere attività di monitoraggio periodico, preferibilmente su base trimestrale, dell’andamento economico, finanziario e patrimoniale. Solo attraverso un controllo regolare è possibile rilevare tempestivamente eventuali segnali di squilibrio e attivare, se necessario, interventi correttivi prima che la crisi si manifesti in modo irreversibile.
L’obiettivo del legislatore è chiaro: rendere le imprese — a prescindere dalla loro dimensione — più consapevoli e reattive nella gestione dei rischi. Gli assetti adeguati non sono meri adempimenti formali, ma strumenti di governance che devono aiutare a prevenire le crisi, piuttosto che limitarne i danni una volta manifestate.
Inoltre, in combinato disposto con l’articolo 3 del Codice della crisi, emerge che un assetto è considerato “adeguato” quando consente di:
a) Individuare squilibri economici, finanziari e patrimoniali, tenendo conto delle specificità dell’attività svolta;
b) Verificare la sostenibilità del debito e la possibilità di garantire la continuità aziendale nei 12 mesi successivi;
c) Disporre delle informazioni necessarie per applicare gli strumenti di analisi previsti dalla normativa, come il test pratico di risanabilità.
Va evidenziato, inoltre, che il concetto di adeguatezza è relativo: non esiste un assetto "standard" valido per tutte le imprese. La valutazione dell’adeguatezza deve tenere conto di vari fattori, quali le dimensioni aziendali, il settore di attività, la struttura organizzativa e la complessità operativa. L’assetto, dunque, deve essere proporzionato alla realtà specifica dell’impresa e alla modalità con cui questa persegue il proprio oggetto sociale.
Un assetto organizzativo può dirsi davvero efficace se, in proporzione alla complessità dell’impresa, presenta le seguenti caratteristiche:
una struttura gerarchica definita, con ruoli e responsabilità chiari;
un organigramma aggiornato, che identifichi le funzioni e le linee di comando;
una gestione effettiva da parte di soggetti dotati di adeguati poteri decisionali;
procedure di controllo interno che assicurino l’affidabilità e la tempestività delle informazioni, inclusi i flussi informativi tra società controllanti e controllate;
la presenza di personale qualificato per i ruoli assegnati;
procedure aziendali formalizzate, aggiornate regolarmente e correttamente comunicate a tutti i livelli dell’organizzazione.
ASSETTI ORGANIZZATIVI: UN'ESIGENZA CONCRETA, AL DI LA' DELLA LEGGE
Se è vero che la normativa impone alle imprese l’adozione di assetti adeguati, è altrettanto vero che questi non devono essere percepiti solo come un adempimento legale. Gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili rappresentano infatti strumenti essenziali per una gestione aziendale efficace e sostenibile, anche in assenza di situazioni di crisi o emergenza.
A prescindere dai vincoli imposti dal Codice Civile o dal Codice della crisi, un buon sistema organizzativo consente all’impresa di:
gestire in modo più efficiente le risorse, ottimizzando processi, ruoli e responsabilità;
prendere decisioni più consapevoli, grazie a dati aggiornati e affidabili;
monitorare la performance nel tempo, individuando eventuali inefficienze o derive gestionali;
favorire la crescita, strutturando l’azienda in modo coerente con le sue ambizioni strategiche.
In questo senso, l’adozione di assetti adeguati non è un adempimento formale né si esaurisce in una checklist di requisiti standardizzati. Al contrario, rappresenta un vero e proprio sistema di governo dell’impresa: una struttura di supporto al processo decisionale, capace di guidare l’impresa verso i propri obiettivi attraverso scelte economiche e finanziarie consapevoli e informate, coerenti con la strategia delineata nel piano imprenditoriale.
Un assetto efficace, infatti, deve essere non solo in grado di indirizzare le decisioni, ma anche di svolgere un monitoraggio continuo e puntuale della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’impresa. Si tratta di un’attività costante, che non può essere occasionale: interrompere il monitoraggio significa perdere il contatto con la realtà aziendale, privarsi di dati aggiornati e, di conseguenza, non essere in grado di reagire tempestivamente ai cambiamenti.
Tuttavia, proprio su questo fronte si evidenzia un gap significativo tra grandi imprese e PMI, soprattutto nel contesto italiano. Molte piccole e medie imprese, pur rappresentando la spina dorsale del tessuto economico nazionale, non dispongono di strutture organizzative formalizzate, né di strumenti adeguati per monitorare sistematicamente l’andamento della propria attività.
Le cause di questo divario sono molteplici:
scarsa cultura organizzativa: in molte PMI la gestione si basa su un approccio prevalentemente operativo, spesso accentrato nella figura dell’imprenditore;
mancanza di risorse: le imprese minori raramente hanno reparti dedicati a controllo di gestione, auditing o pianificazione finanziaria;
assenza di strumenti digitali adeguati: il livello di digitalizzazione dei processi è ancora insufficiente in molte realtà locali;
sottovalutazione dei rischi: finché l’attività produce margini soddisfacenti, spesso non si percepisce la necessità di introdurre sistemi strutturati di controllo.
L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRUMENTO DI SUPPORTO AGLI ASSETTI ORGANIZZATIVI
Dopo aver approfondito il concetto di adeguati assetti organizzativi e compreso quanto siano fondamentali per la corretta gestione di un’impresa — anche indipendentemente dagli obblighi normativi — è ora utile esaminare come l’Intelligenza Artificiale (IA) possa rappresentare un valido strumento di supporto per renderli più efficaci, dinamici e tempestivi.
Va chiarito fin da subito che l’IA non sostituisce né gli assetti organizzativi, né i controller aziendali o gli esperti in controllo di gestione. Non può rimpiazzare le competenze umane necessarie per analizzare, interpretare e tradurre i dati in decisioni aziendali concrete. Al contrario, l’IA potenzia questi strumenti e ruoli, offrendo un maggiore volume di informazioni, più rapidamente accessibili, che devono però essere letti e compresi da professionisti qualificati.
In quest’ottica, l’IA rappresenta un amplificatore dell’efficacia degli assetti, permettendo di intercettare prima eventuali segnali di squilibrio e migliorare il presidio sul funzionamento dell’impresa.
Vediamo ora alcuni ambiti specifici in cui l’IA può offrire un contributo concreto, con esempi tecnici delle tecnologie utilizzabili:
Monitoraggio e analisi dei dati economico-finanziari
Una delle funzioni fondamentali degli assetti è la capacità di monitorare costantemente la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’impresa. L’IA può rendere questo processo molto più efficiente, aiutando a rilevare variazioni anomale o segnali di squilibrio prima che si trasformino in veri e propri problemi.
Come lo fa?
Attraverso algoritmi che imparano a riconoscere i comportamenti normali dell’azienda (per esempio, l’andamento abituale delle entrate e delle spese) e segnalano se qualcosa si discosta in modo sospetto. Questo approccio prende il nome di rilevamento delle anomalie. Un esempio pratico? L’IA potrebbe notare che in un mese le uscite bancarie sono aumentate in modo anomalo rispetto alla media, e segnalarlo automaticamente.
Automazione dei processi amministrativi e contabili
Molte attività contabili sono ripetitive e richiedono tempo: registrazione delle fatture, riconciliazione bancaria, verifica dei pagamenti, caricamento di dati da documenti cartacei. L’IA può automatizzare questi compiti, riducendo il margine d’errore e liberando risorse umane per attività più strategiche.
Come lo fa? Con tecnologie come:
- Riconoscimento ottico dei caratteri (OCR): consente di leggere automaticamente il contenuto di documenti cartacei o PDF, trasformandolo in testo digitale elaborabile.
- Automazione robotica dei processi (RPA): replica le azioni che una persona farebbe a computer, ad esempio inserire dati in un gestionale.
- Intelligenza artificiale conversazionale (come chatbot o assistenti virtuali): possono gestire richieste ricorrenti da parte del personale interno, come controllare le spese approvate o richiedere un documento.
Previsione della continuità aziendale
Un’altra funzione chiave degli assetti è prevedere se l’impresa è in grado di proseguire la propria attività nei 12 mesi successivi. L’IA può aiutare a costruire scenari previsionali realistici sulla base di dati storici e variabili future.
Come lo fa?
Tramite modelli predittivi, ovvero strumenti che elaborano i dati passati (bilanci, flussi di cassa, ordini) per stimare come evolveranno nei prossimi mesi.
Questi modelli possono ad esempio calcolare:
- se ci sarà sufficiente liquidità nei mesi successivi per far fronte alle scadenze,
- oppure simulare cosa accadrebbe se i costi aumentassero del 10% o se calassero le vendite.
Supporto alla governance e alla reportistica
Per gestire bene un’impresa, è fondamentale disporre di informazioni chiare e aggiornate, accessibili agli organi decisionali (amministratori, direzione, sindaci, revisori). L’IA può contribuire a creare report dinamici, dashboard visive e persino commenti automatici ai dati aziendali.
Come lo fa?
- Utilizzando software di Business Intelligence (BI) che integrano funzioni di IA per costruire grafici, tabelle e indicatori aggiornati automaticamente.
- Grazie al Natural Language Generation (NLG), cioè la capacità dell’IA di scrivere testi a partire da numeri. Ad esempio, un sistema può generare un commento automatico: “Nel secondo trimestre, il margine operativo è diminuito del 12% rispetto al trimestre precedente, principalmente per l’aumento dei costi di produzione”.
Questo rende l’informazione aziendale più accessibile anche a chi non ha un background tecnico e consente una comunicazione più rapida ed efficace.
Gestione del rischio e conformità
Gli assetti organizzativi servono anche a garantire che l’azienda operi nel rispetto delle norme e a tenere sotto controllo i rischi, come frodi interne, irregolarità contabili o inadempienze contrattuali.
Come lo fa?
L’IA può analizzare grandi quantità di documenti e transazioni per segnalare eventuali comportamenti sospetti o incoerenze. Ad esempio:
- Può leggere automaticamente contratti e normative con il linguaggio naturale per verificare se i comportamenti aziendali sono conformi alle regole.
- Può identificare pattern anomali nei pagamenti o nelle movimentazioni bancarie che potrebbero indicare una frode.
In questo modo, l’IA aiuta l’impresa a ridurre i rischi operativi e reputazionali, agendo come un sistema di allerta preventiva.
CONVEGNO GRATUITO PER IMPRENDITORI E BONUS DI FORMAZIONE IN AZIENDA
Per chi desidera approfondire il lato pratico e operativo degli adeguati assetti organizzativi e dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale a supporto della gestione d’impresa, ne parleremo in occasione del convegno organizzato da Oltre Impresa, con il supporto e la partecipazione dei controller aziendali di Coservice S.r.l.s., giovedì 5 giugno 2025 alle ore 17:00, presso Hotel 500, via di Tomerello 1, Campi Bisenzio (FI).
L’evento è gratuito, ma è richiesta la registrazione anticipata (clicca qui per registrarti).
Inoltre, ai partecipanti sarà offerto un bonus di 4 ore di formazione gratuita in azienda, dedicata al corretto utilizzo dell’Intelligenza Artificiale a supporto della gestione aziendale. La formazione sarà tenuta da un esperto del settore IA e pensata per offrire strumenti immediatamente applicabili nella realtà operativa dell’impresa.


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