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BUSINESS PLAN: UNO STRUMENTO INDISPENSABILE NON SOLO PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO

Writer: Dott. Caglieri SimoneDott. Caglieri Simone

Hai un’idea imprenditoriale brillante ma non sai come trasformarla in un progetto concreto? Vuoi ottenere finanziamenti, attrarre investitori o semplicemente pianificare la crescita della tua azienda con una strategia chiara e sostenibile? In tutti questi casi, il business plan è lo strumento che fa la differenza.

Un business plan ben strutturato non è solo un documento formale, ma una vera e propria bussola che guida le decisioni aziendali, riduce i rischi e aumenta le probabilità di successo. In questo articolo vedremo cos'è un business plan, in quali situazioni è indispensabile e come scriverne uno efficace, evitando gli errori più comuni e sfruttando strategie vincenti.

 

COS’E’ IL BUSINESS PLAN

 

Il business plan, o piano industriale, è un documento strategico che descrive in modo dettagliato un progetto imprenditoriale, delineandone obiettivi, strategie, risorse necessarie e previsioni economico-finanziarie. È una sorta di mappa che guida l’imprenditore nella gestione dell’azienda, consentendo di pianificare ogni aspetto del business, dalle operazioni interne alla strategia di mercato. Un supporto per l’imprenditore, sia nelle “fasi straordinarie” della vita dell’impresa (la nascita, la crescita, l’aggregazione) sia nella “fase ordinaria” della gestione corrente.

In base all’obiettivo che si desidera raggiungere, esistono diverse tipologie di piani industriali. Di seguito i principali:

  • Business Plan per startup.

La finalità è quella di presentare un’idea innovativa per ottenere finanziamenti o attrarre investitori. Per tale motivo, generalmente include un’analisi di mercato dettagliata, evidenziando il potenziale di crescita, enfatizzando l’unicità del progetto e il relativo vantaggio competitivo.

  • Business Plan operativo.

Per definire e ottimizzare le operazioni aziendali è consigliabile redigere un Business Plan operativo che si focalizzi sugli aspetti gestionali, produttivi e organizzativi, pianificando dettagliatamente le risorse umane e le competenze necessarie.

  • Business Plan strategico o annuale.

La finalità è quella di definire obiettivi e strategie aziendali su base sia annuale – affiancando un controllo di gestione mensile – sia a m/l termine (arco di tempo massimo 5 anni). Per far ciò si dovrà analizzare il trend di mercato, il posizionamento competitivo, gli obiettivi di crescita, le strategie di espansione, concretizzandole in un previsionale economico finanziario con periodica analisi degli scostamenti e monitoraggio dello stato di salute aziendale.

  • Business Plan per finanziamenti bancari e/o investitori.

Quando l’azienda deve realizzare un progetto d’investimento (acquisto di un macchinario, di un’altra impresa, ristrutturazione aziendale, ecc.) è necessario redigere un Business Plan con una duplice funzione. Da una parte interna – in modo da  creare una pianificazione economico-finanziaria per la realizzazione del progetto oltre a un’analisi di convenienza dello stesso – e dall’altra esterna, rivolta agli istituti di credito o potenziali investitori terzi per reperire i capitali necessari. In questa fase risulta indispensabile un’analisi di sostenibilità delle rate dei finanziamenti accesi per concretizzare l’investimento.

  • Business Plan per la successione aziendale.

L’obiettivo è quello di pianificare il passaggio di proprietà o la continuità dell’azienda. Al suo interno, quindi, è consigliabile descrivere il piano di transizione da un imprenditore a un altro (es. Passaggio generazionale), valutare l’impatto sui dipendenti, la struttura organizzativa e il valore dell’impresa.

 

LA STRUTTURA BASE DEL BUSINESS PLAN

 

Un business plan è un documento flessibile che può variare in base all’azienda e agli obiettivi, ma ci sono alcune sezioni fondamentali che non dovrebbero mai mancare. Ecco una struttura di base che può essere adattata alle diverse esigenze (non esaustiva, ma utile per iniziare).

a) Indicazione del soggetto proponente ed attuatore del progetto industriale, con i dati dell’azienda;

b) Indicazione del redattore del Business Plan, con relativi recapiti per eventuale richiesta di chiarimenti sul contenuto;

c) Descrizione e storia dell’azienda, concentrandosi sui fatti più importanti verificatisi nel corso degli anni;

d) Analizzare la struttura organizzativa e management dell’azienda, indicando:

- Le diverse aree aziendali con relativi compiti (organigramma aziendale);

- Gli amministratori, riportando i poteri ad essi riconosciuti;

- Numero dei dipendenti e loro competenze;

- La tipologia degli impianti e delle tecnologie utilizzate per il processo produttivo

e) Breve analisi del prodotto/servizio offerto dall’impresa sul mercato.

f) Enunciazione sintetica del progetto d’impresa, includendo anche il posizionamento sul mercato, il vantaggio competitivo, strategie di pricing, canali di vendita e distribuzione, strategie promozionali.

g) Analisi di mercato dell’ASA in cui l’impresa oggetto del progetto industriale svolge la propria attività, specificando trend, opportunità e rischi.

h) Redazione di bilanci previsionali dei prossimi 3-5 anni.

i) Esplicitazione dei criteri di stima adottati per la redazione dei bilanci previsionali.

 

GLI ERRORI DA EVITARE PER UN PROGETTO VINCENTE

 

Redigere un business plan è un passaggio fondamentale per il successo di qualsiasi impresa, sia essa una startup o un’azienda consolidata. Tuttavia, molti imprenditori commettono errori che possono compromettere la credibilità del piano e ridurre le possibilità di ottenere finanziamenti o di realizzare il proprio progetto. Di seguito alcuni degli errori più comuni da evitare:

  • Mancanza di chiarezza.

Il Business Plan deve essere chiaro e conciso, evitando la ridondanza di dati, al fine di far comprendere il progetto industriale al destinatario del documento. Un piano industriale confuso, con informazioni sparse o prive di un filo logico, può scoraggiare lettori e investitori.

  • Mancanza di trasparenza sulle tecniche di stima

Deve essere possibile percorrere a ritroso ogni elaborazione del piano. Per far ciò, nei casi di stime più complesse e particolari, è consigliabile riportare nel Business Plan le metodologie di calcolo sui quali si fondano le previsioni elaborate. In caso contrario, il piano industriale consisterà in un insieme di numeri apparentemente senza logica.

  • Previsioni economiche e finanziarie irrealistiche.

Questo è il classico errore riscontrabile nella maggior parte dei piani industriali, caratterizzati da numeri e previsionali talmente ottimistici da trasformare il Business Plan in una sorta di “libro dei sogni”. Ad esempio, prevedere una crescita del 500% in un anno senza una solida strategia di acquisizione clienti.

  • Ignorare i flussi di cassa.

Uno degli errori più comuni (e pericolosi) nella redazione di un business plan è concentrarsi solo sul previsionale economico (fatturato, costi, margini di profitto) senza considerare il cash flow. Questo può portare a problemi di liquidità, che rappresentano una delle principali cause di fallimento delle imprese, anche di quelle apparentemente redditizie.

Un’impresa può essere teoricamente profittevole, ma se i clienti pagano in ritardo o se le spese superano le entrate in un determinato periodo, il rischio di insolvenza diventa concreto. Il cash flow aiuta a capire se l’azienda ha liquidità sufficiente per coprire le spese operative giorno dopo giorno.

  • Scrivere il Business Plan e poi non utilizzarlo.

Creare il business plan solo per ottenere finanziamenti e poi non usarlo come guida strategica. Il piano industriale, come procedura strategica, non termina con la sua redazione poiché, successivamente, è indispensabile monitorare i risultati economico-finanziari dell’azienda e analizzare gli scostamenti tra i dati consuntivi e quelli pianificati. La finalità di questa analisi è quella di controllare se l’azienda sta seguendo correttamente la strategia oppure se si rende necessario un cambiamento in tale ambito.

  • Non affiancare il controllo di gestione al Business Plan.

Un business plan è un documento strategico che definisce gli obiettivi di un’azienda e le strategie per raggiungerli. Tuttavia, per garantire che queste strategie vengano effettivamente messe in pratica e che l’azienda rimanga sulla giusta strada, è fondamentale affiancare un sistema di controllo di gestione. Questo permette di monitorare le performance aziendali e prendere decisioni informate in tempo reale, mentre l’analisi degli scostamenti del piano industriale è possibile solo una volta decorso il singolo anno (tempistica eccessiva).

 

SERVIZIO REDAZIONE DI BUSINESS PLAN

 

Ricordiamo che i controller di Coservice mettono a disposizione le loro competenze per la redazione dei Business Plan tramite il loro Software Andromeda.

Di seguito riportiamo il link con il video dimostrativo del servizio in commento.


Dott. Caglieri Simone



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