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COME CALCOLARE IL BREAK EVEN POINT E COME USARLO PER FAR CRESCERE LA TUA AZIENDA

  • Writer: Dott. Caglieri Simone
    Dott. Caglieri Simone
  • Mar 4
  • 5 min read

Ogni impresa, grande o piccola, si trova di fronte a una domanda cruciale: quando inizierò davvero a guadagnare? 

Il Break Even Point (BEP), o punto di pareggio, è la risposta a questa domanda. Più di un semplice calcolo matematico, il BEP è uno strumento strategico che consente alle aziende di pianificare, prendere decisioni consapevoli e ottimizzare le risorse.

In questo articolo, non ci limiteremo a spiegare come calcolarlo, ma scopriremo come le aziende lo utilizzano per fissare obiettivi di vendita, valutare investimenti e gestire i costi in modo intelligente. Comprenderemo perché conoscere il proprio punto di pareggio non è solo utile, ma fondamentale per garantire la sostenibilità e la crescita nel lungo periodo.


DEFINIZIONE DI BREAK EVEN POINT


Il Break Even Point (BEP), o punto di pareggio, è il livello di produzione o di vendita in cui un'azienda copre esattamente tutti i suoi costi, senza generare né profitti né perdite; in altre parole, consiste nel punto oltre al quale l’azienda produce risultati positivi o, spiegato con termini matematici, quando i ricavi totali sono uguali ai costi totali (somma di costi fissi e costi variabili).

Il suo calcolo consente all’imprenditore di rispondere alle seguenti domande, in riferimento sia all’azienda nel suo complesso sia a ciascun prodotto:

1) Quanto devo produrre e vendere per coprire i miei costi e iniziare a creare utile?

2) Quanto devo fatturare per iniziare a creare utile?

3) Qual è il prezzo di vendita “minimo” da applicare ai miei prodotti/servizi affinché i ricavi coprano totalmente i miei costi?

Vediamo matematicamente come ottenere, passo dopo passo, la formula del Break Even Point, partendo proprio dall’uguaglianza dei ricavi totali e dei costi totali.

CT = RT

Scomponendo tale uguaglianza tra i costi in fissi e variabili, l’equazione diventa la seguente:

CVT + CFT = RT.

Dato che i costi variabili totali sono pari ai costi variabili unitari moltiplicati per le quantità (CVT = Cvu x Q) e che i ricavi totali sono uguali ai prezzi moltiplicati per le quantità vendute (RT = p x Q), la formula del Break Even Point è la seguente:

Q0 = CFT : (p-Cvu)

Q0 = Quantità di beni da produrre/vendere per avere costi uguali a ricavi

CFT = Costi fissi totali

p = Prezzo di vendita

Cvu = Costo variabile unitario


Questa formula, quindi, ci permette di comprendere quanti prodotti la nostra azienda deve vendere affinché i costi siano uguali ai ricavi.

Dall’equazione appena esaminata si possono determinare due diverse variabili:

  • L’obiettivo p, cioè il prezzo unitario per ciascun prodotto affinché la redditività sia pari a zero (costi = ricavi).

p = (CFT : Q) + Cvu

Q = Quantità di beni prodotti

CFT = Costi fissi totali

p = Prezzo di vendita per ottenere una marginalità pari a zero

Cvu = Costo variabile unitario

 

  • L’obiettivo RT, cioè il fatturato di pareggio, tale da determinare una redditività pari a zero (costi = ricavi).

RT = p * Q0

 

PERCHE' IL BREAK EVEN POINT E' UTILE PER L'AZIENDA?


Il Break Even Point (BEP) non è solo un calcolo contabile, ma un vero e proprio strumento strategico che le aziende possono utilizzare per prendere decisioni informate. Vediamo nel dettaglio i suoi principali utilizzi pratici, accompagnati da esempi concreti.

  • Pianificazione strategica e sostenibilità del business

Il BEP aiuta le aziende a determinare se un'attività, un prodotto o un investimento sono sostenibili. Prima di lanciare un nuovo prodotto o avviare un’impresa, calcolare il BEP permette di capire quante unità devono essere vendute per coprire i costi e iniziare a guadagnare.

Esempio pratico: Un imprenditore vuole aprire una pizzeria e deve valutare la fattibilità dell’attività. Dopo aver calcolato i costi fissi (affitto, stipendi, bollette ECC.) e i costi variabili per pizza, scopre che deve vendere almeno 1.200 pizze al mese per raggiungere il BEP. Se le sue proiezioni di vendita sono superiori, l’attività è sostenibile; altrimenti, dovrà rivedere il piano.

  • Strategie di prezzo.

Il BEP aiuta a stabilire un prezzo di vendita adeguato, considerando sia i costi di produzione che il volume di vendite necessario per coprire i costi.

Esempio pratico: Un’azienda produce t-shirt personalizzate. Se il costo fisso totale è di 10.000 € al mese, il costo variabile per t-shirt è 5 € e l’azienda prevede di vendere 2.000 unità al mese, può usare il BEP per trovare il prezzo minimo di vendita.

Se il prezzo di vendita è 10 €, il BEP sarà: BEP=10.000 / (10−5) =2.000 unitaˋ

Ciò significa che, a 10 € per t-shirt, l’azienda non guadagna né perde fino a 2.000 pezzi venduti.

Se l’azienda vuole ottenere profitto, deve aumentare il prezzo o vendere più unità.

  • Analisi del rischio e simulazione di scenari.

 Il BEP permette di effettuare simulazioni su possibili variazioni di costi e prezzi, aiutando l’azienda a gestire rischi economici e finanziari.

L’impiego di questa tecnica consente di verificare in via preventiva o consuntiva gli effetti sul reddito di possibili variazioni delle seguenti variabili:

- Vendite;

- Costi fissi;

- Costi variabili;

- Prezzi.

Infatti, i manager impiegano l’analisi BEP per prevedere gli effetti di variazioni delle vendite e dei costi, oltre a comprendere come abbassare il punto di equilibrio agendo sui prezzi di vendita e/o la struttura dei costi. Utilizzando le formule che abbiamo visto in precedenza , è possibile rispondere alle seguenti domande:

-   Quale sarebbe l’effetto sul livello del punto di equilibrio espresso in volume e a valore se i costi fissi aumentassero?

-   Quale sarebbe l’effetto sul livello del punto di equilibrio espresso in volume e a valore se il costo variabile unitario diminuisse?

-   Quale sarebbe l’effetto sul livello del punto di equilibrio espresso in volume e a valore se il volume delle vendite aumentasse?

Esempio pratico: Un produttore di scarpe prevede un aumento del costo delle materie prime. Attualmente, il suo BEP è di 5.000 paia di scarpe al mese, ma se il costo variabile per scarpa aumenta da 20 € a 25 €, il nuovo BEP diventa:

BEP=50.000 / (50−25)=2.000 unitaˋ⇒ BEP=5.000 unitaˋ (prima) → 6.667 unitaˋ (dopo)

L’azienda deve decidere se:

a) Aumentare il prezzo di vendita per ridurre il BEP

b) Ridurre i costi fissi o variabili

c) Aumentare le vendite con strategie di marketing

  • Supporto alle decisioni di investimento.

Quando un’azienda valuta un investimento (ad esempio, acquistare nuovi macchinari o aprire un nuovo stabilimento), il BEP aiuta a capire quante vendite aggiuntive saranno necessarie per recuperare l’investimento.

Esempio pratico: Un’azienda di produzione di mobili vuole acquistare un nuovo macchinario da 100.000 € che ridurrà i costi variabili da 50 € a 40 € per unità. L’azienda calcola il nuovo BEP e valuta se l’investimento è conveniente.

  • Gestione della produzione e delle scorte

Il BEP aiuta le aziende a pianificare la produzione e a gestire le scorte di magazzino, evitando eccessi di produzione (che generano costi inutili) o carenze (che limitano le vendite).

Esempio pratico: Un’azienda di elettrodomestici sa che deve vendere 3.000 lavatrici al mese per coprire i costi. Se prevede un calo della domanda, può ridurre la produzione, evitando di accumulare scorte invendute e ottimizzando il magazzino.

 

Dott. Caglieri Simone



 


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