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COME VALUTARE E PIANIFICARE UN PROGETTO DI INVESTIMENTO

Writer: Dott. Caglieri SimoneDott. Caglieri Simone

"Un'azienda senza investimenti è come un'auto senza carburante: destinata a fermarsi prima o poi." Questa metafora ben rappresenta il ruolo cruciale che gli investimenti svolgono nella crescita e nell’innovazione di un’impresa. Tuttavia, mentre si parla spesso dell'importanza di investire, si dedica meno attenzione al processo che precede la decisione finale: la pianificazione strategica dell’investimento.

Che si tratti di avviare una startup, acquistare un nuovo macchinario, rilevare quote societarie o espandere un’attività esistente, il successo di un investimento non dipende solo dal reperimento delle risorse finanziarie. Al contrario, uno degli errori più comuni è proprio quello di focalizzarsi esclusivamente su come ottenere i fondi, trascurando gli aspetti decisionali preliminari che determinano la convenienza e la sostenibilità dell’operazione.

Un’analisi accurata deve partire dalla valutazione della fattibilità economica e finanziaria del progetto: conviene davvero realizzare l’investimento? Quali benefici concreti apporterà all’azienda? Il finanziamento necessario potrà essere sostenuto senza compromettere l’equilibrio finanziario dell’impresa?

In questo articolo esploreremo le fasi fondamentali per pianificare un investimento in modo efficace, concentrandoci sulle analisi preliminari indispensabili per prendere decisioni consapevoli e minimizzare i rischi. Perché un buon investimento inizia sempre con un’ottima pianificazione.


LE ANALISI CONSIGLIATE PRIMA DI REALIZZARE UN PROGETTO DI INVESTIMENTO


Ogni investimento porta con sé opportunità di crescita, ma anche rischi da non sottovalutare. Un errore di valutazione può trasformare un progetto ambizioso in una decisione azzardata, capace di mettere in difficoltà l’azienda o, nel peggiore dei casi, di compromettere l’intero investimento. Per questo motivo, la pianificazione rappresenta una fase cruciale: analizzare ogni aspetto prima di agire è fondamentale per evitare scelte impulsive e costruire una strategia solida.

Immaginiamo, ad esempio, l’acquisto di un macchinario produttivo: se il mercato non risponde come previsto e il prodotto non genera il flusso di liquidità atteso, l’investimento potrebbe rivelarsi una perdita anziché un’opportunità. Oppure pensiamo all’acquisizione di un’azienda: se il suo ciclo produttivo presenta difficoltà di gestione e fatica a generare redditività, il valore dell’investimento potrebbe ridursi drasticamente.

Anche se non è possibile prevedere con certezza il futuro, esistono strumenti e strategie che permettono di stimare la convenienza di un progetto e di gestire i potenziali rischi. Una pianificazione efficace si basa su tre pilastri fondamentali:

  • Valutare la convenienza dell’investimento.

La prima domanda da porsi è: ne vale davvero la pena? Non potendo prevedere il futuro, è essenziale definire obiettivi di fatturato e redditività minimi affinché l’investimento risulti conveniente.

  • Stimare la liquidità necessaria per la realizzazione dell’investimento.

Senza risorse finanziarie sufficienti, nessun progetto può prendere vita. Tuttavia, quantificare la liquidità necessaria non significa solo sapere di quanto capitale si ha bisogno, ma anche valutare se l’investimento è in grado di rientrare nei costi entro un periodo ragionevole (generalmente entro 5 anni). Se il progetto non garantisce un ritorno sostenibile nel medio termine, potrebbe non essere una scelta vantaggiosa.

  • Analizzare e gestire il rischio d’impresa.

Ogni impresa è soggetta a variabili imprevedibili: oscillazioni del mercato, variazioni nei costi delle materie prime, innovazioni tecnologiche, concorrenza e fattori economici esterni. Una corretta pianificazione aiuta a stimare il rischio d’impresa e a decidere fino a che punto spingersi. Se il livello di rischio è troppo elevato rispetto alle risorse disponibili, potrebbe essere più prudente ridimensionare l’investimento o valutare alternative più sicure.


COME PROCEDERE PER LA REALIZZAZIONE DEL MIO INVESTIMENTO?


Passiamo ora all’aspetto pratico, vedendo i passaggi consigliati per la realizzazione di un progetto di investimento:

A) Pianificare i costi del primo anno dell’investimento;

Nella previsione dei costi è necessario effettuare la distinzione tra i “costi fissi”, ovvero quelli indipendenti dal livello di produzione (locazioni, noleggi, telefonia, cancelleria, assicurazioni, manutenzioni ecc.) e i “costi variabili” che variano in base alla produzione (acquisto merce, materie prime, lavorazioni di terzi ecc.).

La stima dei costi può basarsi su diverse fonti di dati:

Dati storici. Nel caso in cui l’investimento è realizzato da un’impresa già avviata oppure l’azienda stessa è l’oggetto dell’investimento (ad esempio acquisto/affitto d’azienda), è consigliabile stimare i costi fissi sulla base della media di quelli sostenuti dall’impresa negli ultimi due anni e quelli variabili in proporzione alle variazioni di fatturato;

Dati interni. Alcune informazioni sono internamente a conoscenza dell’impresa come, ad esempio, il costo dei dipendenti (da richiedere al consulente del lavoro), i piani di ammortamento dei leasing, i costi per locazioni, la stima delle imposte.

Medie settoriali. Possiamo utilizzare gli indici medi settoriali presenti in diverse banche dati; chi vi scrive generalmente utilizza le informazioni contenute nel CervedIstat e Icribis. Tali indici, suddivisi per codice ATECO, rappresentano lo stato di salute dei vari settori di mercato in Italia e possono essere utilizzati, scomponendoli e adeguandoli al nostro bilancio previsionale, per stimare il conto economico e lo stato patrimoniale. Questa elaborazione è particolarmente complessa, pertanto si consiglia di rivolgersi a un controller aziendale;

Concorrenti. Un tipo di elaborazione similare a quella precedente, ma più semplice, è quella di scaricare dal Registro delle Imprese della CCIAA i bilanci di aziende concorrenti per avere una base di dati da proporzionare alla nostra realtà aziendale.

Le medie settoriali e i bilanci dei concorrenti sono strumenti particolarmente utili quando dobbiamo costituire una nuova impresa partendo da zero, non avendo in tal caso una base di dati storici.

B) Stimare la liquidità necessaria per la realizzazione dell’investimento.

La quantificazione monetaria non deve basarsi solo ed esclusivamente sui preventivi di acquisto delle immobilizzazioni (attrezzature, macchinari, impianti, ecc.) ma anche sugli altri costi che scaturiscono dalla realizzazione dell’investimento. Si pensi ad un progetto di investimento finalizzato alla produzione di una nuova tipologia di prodotto: lo sforzo finanziario dell’investitore sarà dato sia dal costo di acquisto dei macchinari necessari al ciclo produttivo del nuovo prodotto, sia al costo dei nuovi dipendenti che dovrà assumere, all’acquisto delle materie prime ecc.

La questione è particolarmente importante nel caso della costituzione di una nuova impresa, dove è essenziale prevedere non solo la finanza destinata all’acquisto della struttura aziendale (macchinari, impianti, ecc.), ma anche una copertura di liquidità sufficiente per almeno 3-6 mesi di attività, poiché nei primi tempi il fatturato potrebbe non essere sufficiente a coprire i costi operativi.

Altra tematica che inficia sulla quantificazione della liquidità necessaria per la realizzazione dell’investimento è l’iva. Anche se non rappresenta un costo effettivo, il credito IVA generato dall’investimento comporta un esborso finanziario iniziale, con tempi di recupero che dipendono dalla compensazione con le future imposte e contributi. 

C) Pianificare le uscite finanziarie in base alle fonti di finanziamento.

Una volta quantificata la liquidità necessaria, è importante strutturare un piano finanziario che permetta di gestire al meglio i flussi di cassa. Questo include: 

- Piani di ammortamento dei finanziamenti e leasing accesi per la realizzazione del progetto di investimento; 

- Gestione dei crediti e debiti, analizzando i tempi medi di incasso e pagamento dei crediti e debiti commerciali. Tale informazione può essere reperita, ad esempio, dalle banche dati con gli indici medi settoriali; 

- Stimare l’utilizzo in compensazione con debiti tributari/previdenziali di eventuali crediti d’imposta legati alla realizzazione dell’investimento. Si pensi, ad esempio, al bonus investimenti 4.0 che può essere utilizzato in compensazione nell’arco di tre anni

- Gestione del credito IVA. Stimare l’utilizzo in compensazione con debiti tributari/previdenziali del credito iva scaturito dalla realizzazione dell’investimento.

D) Valutare la convenienza del progetto di investimento.

L’investimento è realmente conveniente? La risposta dipende dalla capacità del progetto di generare ricavi sufficienti a coprire i costi nel tempo.

Per investimenti in beni durevoli, come macchinari, è utile adottare una logica da start-up, valutando se l’acquisto può ripagarsi entro 5 anni o nel periodo del finanziamento.

In primo luogo dovremo, quindi, stimare i costi direttamente legati al bene strumentale (ad esempio il suo ammortamento, il costo del personale sulla base delle ore che impiegheranno nell’uso del macchinario, il costo dell’energia elettrica in considerazione del suo consumo ecc.) per poi quantificare il fatturato minimo che il bene durevole deve produrre affinché si crei un reddito positivo.

Lo stesso approccio può essere applicato alle start-up, ipotizzando un primo anno con redditività nulla per valutare la sostenibilità del progetto.

E) Analizzare e quantificare il rischio.

Ogni investimento comporta un certo grado di rischio, ma quantificarlo aiuta a prendere decisioni più consapevoli.

Non esiste una formula matematica assoluta per determinare il rischio, ma un metodo efficace è calcolare il fatturato minimo necessario per coprire le rate del finanziamento acceso per la realizzazione del progetto, in modo da capire (e avere la percezione) quanto è “pericoloso” l’investimento in base alle vendite richieste.

Se l’obiettivo di fatturato minimo risulta difficilmente raggiungibile, potrebbe essere il caso di ridimensionare l’investimento o valutare strategie alternative.

F) Monitorare periodicamente gli scostamenti tra obiettivi e risultati consuntivi

La pianificazione non termina con la realizzazione dell’investimento: è fondamentale un monitoraggio costante per verificare se il progetto sta andando nella direzione giusta.

Attraverso analisi mensili o trimestrali degli scostamenti tra dati previsionali e risultati effettivi, è possibile: 

- Identificare eventuali criticità e intervenire in modo tempestivo; 

- Adeguare le strategie aziendali, migliorando la gestione operativa e finanziaria; 

- Ottimizzare le previsioni future, affinando i modelli di pianificazione.


FILE EXCEL PER PIANIFICARE IL TUO PROGETTO DI INVESTIMENTO E/O SERVIZIO REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN


Se devi realizzare un progetto di investimento e vuoi essere sicuro di procedere con una strategia solida, accedendo all’area riservata di Coservice, puoi scaricare un file Excel dedicato alla pianificazione del tuo investimento. Questo strumento ti aiuterà a organizzare i costi, stimare la liquidità necessaria e valutare la sostenibilità finanziaria del progetto.

Se preferisci un supporto personalizzato, un controller aziendale di Coservice può affiancarti nella realizzazione del tuo progetto, aiutandoti a valutare ogni aspetto e a prendere decisioni strategiche basate su dati concreti. Vedi di seguito il video dimostrativo del servizio.


Dott. Caglieri Simone



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