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CASE DONATE, NUOVE TUTELE PER CHI ACQUISTA DOPO LA RIFORMA

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  • 3 days ago
  • 1 min read

Per anni acquistare una casa proveniente da donazione ha rappresentato un rischio: gli eredi legittimari potevano contestare l’atto anche a distanza di tempo e, in alcuni casi, ottenere perfino la restituzione dell’immobile. Questo timore ha bloccato molte compravendite e reso difficile ottenere mutui, con banche spesso restie e obbligate a richiedere polizze costose.

Con il decreto semplificazioni la situazione cambia radicalmente. La nuova normativa stabilisce che l’acquirente di un immobile donato non potrà più perdere la casa, anche se un erede ritiene lesiva la donazione. Gli eredi potranno agire solo contro il donatario, chiedendo un indennizzo economico, ma non potranno più rivalersi sull’immobile già venduto.

I vantaggi sono immediati: chi compra può farlo senza timori, chi vende una casa donata può cederla con maggiore facilità e le banche tornano a erogare mutui con meno ostacoli. Gli eredi, invece, conservano il loro diritto alla quota di legittima, ma la controversia resta circoscritta all’ambito familiare, senza coinvolgere l’acquirente in buona fede.

Restano comunque alcuni limiti: se l’immobile viene trasferito di nuovo gratuitamente, il beneficiario può essere ancora esposto alle azioni degli eredi, e le cause avviate prima della riforma continueranno a seguire le vecchie regole. Anche se la casa è ancora in possesso del donatario, gli eredi possono chiederne la restituzione. Tuttavia, nel complesso, la riforma elimina il principale ostacolo che da decenni frenava le vendite degli immobili ricevuti in donazione.


FONTE: IL GIRONALE


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