DEMANSIONAMENTO: RISARCIMENTO SOLO SE PROVATO CON ELEMENTI CONCRETI
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- Jun 9
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La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11586 del 2 maggio 2025, ha chiarito che il risarcimento per demansionamento non è automatico, ma richiede la prova di un danno concreto, sia patrimoniale che non patrimoniale. Il lavoratore deve dimostrare, anche per presunzioni, il reale pregiudizio subito a causa dell’assegnazione a mansioni inferiori, come danni alla professionalità o perdita di opportunità.
Il giudice può riconoscere il danno solo sulla base di circostanze specifiche e fatti oggettivi. La Cassazione ha infatti annullato una sentenza priva di tali elementi, mentre il Tribunale di Milano ha riconosciuto un risarcimento pari al 30% della retribuzione per un caso di demansionamento effettivamente dimostrato. Non tutte le modifiche di mansioni implicano una dequalificazione: è necessario un abbassamento complessivo del livello delle prestazioni.
FONTE: IL SOLE 24 ORE

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