L’Italia continua a registrare il tasso di occupazione femminile più basso tra i 27 Paesi dell’Unione Europea, con un divario di genere che supera il doppio della media UE. A ciò si aggiunge un gender pay gap significativo, che varia tra 3.000 e 14.000 euro annui in meno per le donne, a seconda dell’inquadramento professionale.
Tuttavia, il divario salariale si sta riducendo per le nuove generazioni, segnalando un trend positivo. In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo, diversi enti e associazioni hanno pubblicato report sulla condizione lavorativa delle donne italiane.
Il rapporto Cnel-Istat evidenzia una forte disparità territoriale:
Nel Nord e Centro Italia, quasi tutte le regioni (tranne il Lazio) hanno raggiunto il target del 60% di occupazione femminile, previsto dalla Strategia di Lisbona 2010.
Nel Sud Italia, invece, nessuna regione ha ancora raggiunto questo obiettivo.
Il quadro generale resta critico, ma si intravedono segnali di progresso per le giovani lavoratrici.
FONTE: ITALIAOGGI

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