PROCEDIMENTI DISCIPLINARI: LA CASSAZIONE CHIARISCE I LIMITI ALL'ACCESSO DEI DOCUMENTI AZIENDALI DA PARTE DEL LAVORATORE
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- May 26
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Con le sentenze Cass. 27 marzo 2025 n. 8149 e 8 aprile 2025 n. 9268, la Corte di Cassazione ha confermato un importante principio in materia di procedimenti disciplinari: il datore di lavoro non è tenuto a mettere automaticamente a disposizione del dipendente tutti i documenti aziendali relativi ai fatti oggetto di contestazione.
Secondo la Suprema Corte, infatti, il diritto di accesso ai documenti da parte del lavoratore sussiste solo se due condizioni sono soddisfatte:
Il dipendente dimostra che l’esame dei documenti è necessario per predisporre un’adeguata difesa.
I documenti sono indicati in modo specifico dal lavoratore.
In altre parole, non esiste un obbligo generale per il datore di fornire tutta la documentazione aziendale, ma solo quella strettamente necessaria e specificatamente richiesta dal lavoratore a tutela del proprio diritto di difesa.
Nel caso specifico esaminato dalla sentenza n. 8149/2025, la lavoratrice si era lamentata della mancata consegna da parte dell’azienda della documentazione completa relativa alla contestazione disciplinare. Tuttavia, la Corte ha respinto la sua doglianza, evidenziando che non aveva indicato in modo preciso quali documenti fossero mancanti né quale danno ne fosse derivato alla sua difesa.
Queste decisioni rafforzano un principio di equilibrio tra le esigenze difensive del lavoratore e la discrezionalità del datore nella gestione delle informazioni aziendali, evitando richieste generiche o strumentali di accesso ai documenti.
FONTE: EUTEKNE

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